L’oratorio dei Santi Nazario e Celso
Da “Bellinzona e I suoi tesori” 1)
Questo piccolo edificio sorge su uno sperone roccioso a metà strada tra Gudo e la frazione di Progero. Già menzionato nel 1482, fu trasformato nel diciassettesimo secolo. La facciata, sulla quale si ergono due piccoli campanili a vela, è protetta da un bel portico a pilastri. All’interno, un coro ornato di stucchi e affreschi dell’inizio del diciassettesimo secolo, raffiguranti l’Adorazione dei Magi e la Fuga in Egitto. In passato l’edificio apparteneva alla famiglia Sacchi di Bellinzona. Gli attuali proprietari sono i Morasci di Gordola.
Da “Inventario d’Arte sacra e antichità” 2)
La Chiesa di San Nazario era già menzionata nell’atto di vendita fatto a Ganna (Italia) nel 1506 Febbraio 4 Ind. IX con il quale il commendatario Paolo Neri ed i monaci di Ganna vendono i beni e la chiesa di S. Nazaro che il Monastero di S. Gemolo possedeva a Gaggio, vicino a Bellinzona, in località di Progero,ad Andrea Neuroni fu Giovanni Martino di Bellinzona.
Una copia dell’atto è conservata nell’Archivio dell’Ospedale Maggiore di Milano, Aggregazione 6, Ganna 3. Cfr.R. B. Comolli Regesta chartarum, V (1974), p.27 n. 157
Fonte:
1) Testo “Bellinzona e i suoi tesori” di Danilo Mazzarello, pubblicato sulla rivista Turrita.
2) Virgilio Gilardoni MCMLV, Inventario d’Arte sacra e antichità
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