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Splendido colpo d’occhio; vale la pena salire per godersi il panorama.
Si riconoscono la valle del Vedeggio e la valle del Cassarate, torrenti che si buttano nel lago. C’è il Monte Bre e il San Salvatore, di notte spicca la banda illuminata delle rispettive funicolari.
Giù in fondo sta il Campo dei Fiori, la montagna che sovrasta Varese. Nei giorni senza foschia si arriva a riconoscere il nastro d’asfalto della Malpensa.
Quando proprio la giornata è limpidissima, si scorge il profilo della catena degli Appennini, e la distanza è superiore ai 200 kilometri!
Quell’angolino chiaro là, tra il Sud e l’Ovest, è un pezzo del Lago Maggiore. Davanti si riconosce il paese di Arosio, nel Malcantone, e più davanti ancora c’è la strada che sale a tornanti verso la Capanna del Bar. Sul secondo tornante ecco l’alpe di Rompiago.
Stiamo ormai guardando verso Ovest. In primo piano sta crinale del Caval Drossa che culmina a 1632 m. Dietro al Caval Drossa si riconoscono Gradiccioli e Tamaro. Ancora più in fondo ecco le montagne delle Alpi Vallesane.
Nelle belle giornate spicca il Massiccio del Monte Rosa con la Punta Dufour che culmina a 4634 m s.l.m. (la più alta vetta svizzera). Poco distante c’è il massiccio del Mischabel, con la cima del Dom a 4545 m (la più alta vetta tutta in territorio svizzero).
Giriamo ancora ed eccoci ritornati a Nord, dove ritroviamo il panettone del Bar.
(Fonte: com. pers. Maurizio Cattaneo - Capriasca)