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La chiesa di S. Maria Assunta, Monastero di Claro
La navata è coperta da una volta a botte lunettata.
Su l lato ovest si trova la tribuna delle monache inserita nel 1684. Il sottostante atrio si suddivide in tre campate voltate a crociera poggianti su quattro colonne toscane in granito.
Il convento e la tribuna sono collegati da un ballatoio in legno che corre lungo la parete meridionale della navata. Dietro al l'altare si apre un ampio arco trionfale in muratura a vista. Esso introduce al largo coro del le monache suddiviso da due archi laterali e coperto da capriate a vista. Una grata in ferro battuto divide il coro dal presbiterio.
Arredo liturgico e opere d'arte
Le pareti della navata sono ornate di affreschi tardogotici, in parte frammentari, risalenti perlopiù al tardo XV secolo.
Nei tre grandi riquadri della parete nord sono raffigurate due Madonne in trono e figure di santi. Tra questi si riconoscono i patroni dell'ordine, Benedetto e Scolastica, come pure una monaca benedettina inginocchiata, forse la prima badessa, Scolastica de Vincemalis.
Sotto la tribuna delle monache si conserva un affresco con l'Adorazione dei Magi e, di fronte, sulla parete interna del campanile, un dipinto murale con s. Giorgio che uccide il drago del 1400 ca.
Il coro monastico accoglie un seggio tripartito barocco del 1732, posto sotto un grande crocifisso ligneo, nonché alcun i stalli laterali. Vi si trova inoltre un organo barocco policromo, di origine lombarda e risalente al tardo XVII secolo o al primo XVIII, che reca una statua di Davide intento a suonare l'arpa; le ante della cassa sono decorate con dipinti raffiguranti gli Evangelisti, l'Annunciazione, Davide es. Cecilia.
Sulla parete nord del coro monastico è collocata una pregevole tela neoclassica con l'immagine di Mosè eseguita nel tardo Settecento o nel primo Ottocento.
A destra dell'altare in granito di Osogna, posato nel 1971-1972, si apre la piccola cappella che custodisce una notevole Pietà in legno di tiglio, policroma e dorata. Realizzata intorno al 1500 nell'area della Germania meridionale, fu arricchita in epoca barocca di un nimbo a raggiera e da sette spade. Si narra che il prezioso gruppo scultoreo, un tempo appartenente all'altare laterale destro, provenisse dai Grigioni dove due monache questuanti di Claro l'avrebbero salvato dalla distruzione.
Accanto all'acquasantiera del XVI secolo vi è la statua lignea policroma e dorata della patrona Maria Assunta, eseguita a Como nel 1843 e un tempo posta a ornamento dell'antico altare maggiore.
Fonte: Patricia Cavadini-Bielander, Il monastero benedettino di S. Maria Assunta sopra Claro, Guida ai monumenti svizzeri SSAS, 2007
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