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Nel bellissimo Borgo di Lovere, sulla sponda nord occidentale del Lago d'Iseo, c'è fra le altre cose la Basilica di S. Maria in Valvendra. Per la sua
costruzione fu necessario deviare il torrente Valvendra, da cui prende il nome. Nel 1473 iniziò la costruzione dell'imponente chiesa e fu infine consacrata
nel 1520. La costruzione iniziò in forme tardogotiche e continuò poi in forme rinascimentali di gusto lombardo-veneto. L'esterno presenta una facciata spoglia
scandita da quattro contafforti e preceduta da un portico con volte a crociera decorate a graffito. Ai lati si aprono due finestre sagomate di gusto
gotico mentre al di sopra campeggia un rosone. Il portale di forme classicheggianti conserva nella lunetta un affresco cinquecentescocon l'Annunciazione.
Sul lato destro si apre poi un protiro con portale a modenature intrecciate.
L'interno è suddiviso in tre navate da due file di colonne; la navata centrale è coperta da una volta a botte interamente affrescata con una decorazione
a cassettoni, una grande Annunciazione sulla fronte dell'arco trionfale, i Dodici Apostoli e i simboli degli Evangelisti sopra le colonne, i Padri, Dottori
della Chiesa e Teologi nella cornice. Le navate laterali, coperte da volte a crociera, presentano finte architetture che accolgono figure di Profeti e Sibille.
Le nove cappelle disposte sul lato sinistro, chiuse da cancellate di ferro, furono edificate tra il primo e il secondo decennio del Cinquecento.
Sulla parete sinistra è collocato l'organo realizzato per il Duomo Vecchio di Brescia e venne poi trasferito a Lovere nella seconda metà del XVII secolo.
La cassa si caratterizza per le ante dipinte all'esterno con l'Annunciazione e all'interno con i Santi Faustino e Giovita, patroni di Brescia.
Il nome, il simbolo ed il territorio della Lombardia nascondono una storia antica e tormentata, fatta di invasioni e devastazioni, divisioni e lotte ma anche di collaborazioni, coabitazioni e sviluppo. Una terra sulla quale sono passati e si sono stanziati, nel corso dei millenni, tanti popoli che, con le loro usanze e le loro culture, hanno dato origine all'attuale Lombardia. Il toponimo deriva dal nome della popolazione dei Longobardi (Langbard in longobardo), quella popolazione di origine germanica che nel 568 invase l'Italia e fece di Pavia la capitale del suo regno (Regno d'Italia) di estensione, a suo tempo, ben più vasta di quella attuale della Lombardia. continua su wikipedia...