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detta “in Prato Quadro”, in posizione isolata sulla pianura.
L'oratorio , frutto di parecchie trasformazioni, nacque per venerare un’immagine tardomedievale della Vergine, forse in origine su un’edicola.
L’affresco, una Madonna col Bambino di gusto ancora tardogotico, metà XV sec., è inserito nell’altare maggiore, a sua volta collocato in un coro d’epoca rinascimentale; la struttura della chiesa fu modificata nel 1626-58, quando fu aggiunta l'attuale navata rettangolare, rialzato il coro cinquecentesco e verosimilmente edificata anche la cupola.
Restauro 1987,88 (Renzo Richina).
Piccolo campanile a N, pure cinquecentesco. Interno voltato a botte lunettata " cupola a pennacchi sulla campata precedente il coro, sulla cui parete des. è affrescato S. Sebastiano con una santa, prima metà XVI sec..
Sulla volta del coro: decorazioni in stucco con cariatidi, metà XVII sec ca.; sulla parete des. affresco raffigurante la Madonna e tondi contenenti i Misteri del Rosario, XVI sec.
L’altare, affiancato da colonne, reca medaglioni in rame con i Misteri de I Rosario; paliotti in scagliola di Gaetano Rapa, metà XVIII sec.
Alle pareti della navata sono appese numerose tele, tra cui quelle raffiguranti l'Addolorata con i SS. Carlo e Giovanni Nepomuceno, XVIII sec., la Madonna con i SS. Carlo e Francesco, datata 1638, e l'Ultima Cena, XVII sec.
In sagrestia: affresco di Cristo sofferente affiancato da due angeli, prob. inizio XVII sec.
(fonte: autori diversi (2008, seconda edizione): Guida d'arte della Svizzera italiana, a cura della Società di storia dell'arte in Svizzera (SSAS), pp. 276-277, Edizioni Casagrande, 604 pagine)
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