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Ad accogliere la gente che arriva a Canedo, in bella mostra – proprio rivolto verso le poche case che formano il nucleo della frazione – c’è l’oratorio dedicato ai Santi Giulio (prete), Antonio (abate) e Lucio (martire), costruito dalla gente della zona, in special modo dalle famiglie Simoni e Canetti, i “terrieri” del luogo, quando gli abitanti del nucleo erano più di 90, come sottolinea Carlo Canetti.
Giuridicamente, la proprietà è costituita da un “patronato”, secondo il diritto ecclesiastico. Dal punto di vista religioso, l’oratorio dipende dalla Parrocchia di Medeglia. La posa della prima pietra fu effettuata (8 aprile 1707) da Giovanni Paolo Canevali di Lugano, canonico in San Lorenzo; i lavori di costruzione durarono meno di due anni, sotto la guida di mastro Carlo Antonio de Simone. Il 23 maggio 1710 l’oratorio fu benedetto.
Carlo Canetti fa riferimento al trasporto della campana, fusa a Como e spostata su di un carro trainato da un bue fino a Bironico, e poi a spalla sino a Canedo. In questo oratorio di Canedo si teneva un tempo – da parte dei parroci – la scuola di dottrina cristiana, dove si insegnava, accanto al catechismo e alle norme religiose, anche lo scrivere, il leggere e il far di conto: prezioso insegnamento quest’ultimo, per coloro che un giorno per settimana si recavano al mercato di Bellinzona o, meno frequentemente, a Lugano.
Tra i restauri più importanti, da segnalare quelli recenti (1996), ad opera degli artisti Adam Fonti e Marino Gabusi, che hanno ridipinto i santi raffigurati sulla facciata del tempio sacro, ossia S. Antonio, S. Lucio e S. Giulio. All’interno dell’oratorio vi è una bella statua in legno della Madonna Addolorata, recentemente restaurata.
La festa di San Lucio si tiene la seconda domenica di luglio. Priore della chiesa, da una sessantina d’anni (!), è Carlo Canetti.
(fonte: Raimondo Locatelli e Adriano Morandi (2005): Alto Vedeggio ieri e oggi , p.210, Edizioni Rivista di Lugano, 479 pagine)
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