Miscì Lungiarü
La Val Badia è una delle quattro valli ladine dolomitiche che si dipartono, in direzioni diverse dal massiccio del Sella.
Salendo dal fondovalle ed inoltrandosi, in particolare, nelle valli laterali come la Val di Lungiarü, di Marebbe o di la Valle, ci si trova di fronte ad un tipico paesaggio agrario di montagna: sui pendii esposti al sole una costellazione di piccoli villaggi - il cui nome ladino è "viles" - equilibratamente distribuiti tra prati ed arativi, collegati da sentieri fiancheggiati da frassini, separati dall’incavo dei torrenti, coronati da boschi di abeti e larici che si spingono fino ai pascoli alti. Immediatamente si è colpiti dall’estrema pendenza dei terreni, dall’armonia degli spazi scanditi dal ritmo dei campi, dai dossi, dai rari pianori tra cui così mirabilmente si inseriscono i villaggi agricoli. Gruppi di case in legno o muratura e fienili lignei stretti uno all’altro nel mezzo del pendio o aperti a ventaglio sul margine delle terrazze. Nuclei compatti esposti al sole, edificati a contatto, come in un’immagine fisica del bisogno di sicurezza e solidarietà e contemporaneamente di risparmio del poco terreno coltivabile.
Nel corso dei secoli gigantesche opere di esbosco e di dissodamento hanno reso coltivabili le aree meglio esposte, regolazione dei corsi d’acqua, costruzione di una rete di sentieri e mulattiere, bonifica di terreni. Scelta localizzativa e costruzione degli insediamenti agricoli hanno rappresentato diverse fasi del processo di colonizzazione della Val Badia. Tutte queste operazioni hanno dovuto sempre tener conto di un dato imprescindibile: disporre solo del terreno stesso come unica risorsa economica e materiale.